Words and Tags - 28 Maggio 2023 - Rubrica Diana - Poesia in Grafica: Vincenzo Cardarelli
I Nostri lavori:
Qui
Il poeta di cui ci occuperemo questa settimana
è un poeta abbastanza conosciuto soprattutto per la sua poesia
Gabbiani
Non compì studi regolari.
A diciassette anni
finché si diede al giornalismo.
Fu collaboratore della rivista letteraria La Ronda
Morì a Roma nel 1959.
Tra le sue opere principali sono da ricordare Prologhi, Viaggi nel
tempo,
Qui
Gabbiani
dove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
Propongo anche quest'altra poesia dove appare evidente
l'influenza leopardiana.
sul toscano Appennino.
Con lo scender che fan le nubi a valle,
prese a lembi qua e là
come ragne fra gli alberi intricate,
si colorano i monti di viola.
Dolce vagare allora,
per chi s'affanna il giorno
ed in se stesso, incredulo, si torce.
Viene dai borghi, qui sotto, in faccende,
un vociar lieto e folto in cui si sente
il giorno che declina
e il riposo imminente
Vi si mischia il pulsare, il batter secco
ed altro del camion sullo stradone
bianco che varca i monti.
E tutto quanto a sera,
grilli, campane, fonti,
fa concerto e preghiera,
trema nell'aria sgombra.
Ma come più rifulge,
nell'ora che non ha un'altra luce,
il manto dei tuoi fianchi ampi, Appennino.
Sui tuoi prati che salgono a gironi,
questo liquido verde, che rispunta
fra gl'inganni del sole ad ogni acquata,
al vento trascolora, e mi rapisce,
per l'inquieto cammino,
si che teneramente fa star muta l'anima vagabonda.
1913
Ferrucci viene citato anche nella poesia -Camicia nera-
scritta nel 1933, con un fine piuttosto politico.
E, visto che siamo nell'imminente arrivo della stagione
estiva, metto anche questa
stagione di densi climi
di grandi mattini
dell'albe senza rumore -
ci si risveglia come in un acquario -
dei giorni identici, astrali.
d'oscuramenti e di crisi
felicità degli spazi,
nessuna promessa terrena
può dare pace al mio cuore
quanto la certezza di sole
che dal tuo cielo trabocca.
prostrata in riposi enormi,
dai oro ai più vasti sogni,
stagione che porti la luce,
a distendere il tempo
di là dai confini del giorno,
e sembri mettere a volte
nell'ordine che precede
qualche cadenza dell'indugio eterno
1915